Ogni anno, il copione non cambia.
Il 24 dicembre alle ore 19.00 mi manca ancora un regalo, l'ultimo.
Io che pensavo che quest'anno, come ogni anno, mi fossi liberata di tutti i regalini-pensierini-regaloni-ecc ecc.
Inizia la corsa frenetica sgomitando tra i fiumi di gente, concentrata sull'unico obiettivo "devi prendere l'ultimo regalo e finalmente sarai libera". E regalo fu.
Arriva il 24 sera, la vigilia. Fuori 2 gradi e l'unica cosa che vorresti fare è diventare una cosa sola col divano, magari col camino acceso e televisore puntato su Sky, possibilmente su "One Day" con Anne Hathaway, ben fornita di Scottex formato famiglia, che io per un film non ho mai pianto così tanto.
E invece no, come vuole la "tradizione" (che poi chi l'ha stabilita sta tradizione?) c'è il gran cenone della Vigilia. Quindi vestiti-truccati-sii gentile.
Dopo 4 ore su tacco formato 12, dopo 4 ore di convenevoli con amici/parenti, dopo 4 ore di finto interessamento alla vita altrui, rimpinzata di ogni qualsivoglia specie commestibile che sembra che se magni solo a Natale, vuoi solo sparire, possibilmente a 1.500 metri d'altezza, nel silenzio più assoluto della montagna. E invece no.
Il giorno dopo si ricomincia. Tutto da capo.
(tumblr)
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